13 mag 2011

- Milano a colori -




Qualcuno lo ha definito il ‘terzo uomo’ ma lui, Manfredi Palmeri, candidato sindaco per il Nuovo Polo per Milano, è perfettamente consapevole di rappresentare quell’elemento di rottura di un bipolarismo che, nella politica italiana, non si è dimostrato così vincente.  Con lui tanti e giovani candidati motivati, tra loro abbiamo scelto di presentare, per la sua grinta e determinazione, Anastasia Palli, candidata Presidente per la Zona 1, Milano centro, che si presenta con un programma dinamico, ‘alternativo’, concreto, dalla parte di chi ha voglia di migliorare e veder crescere la nostra città. Una città che meriterebbe di essere più europea ed è per questo che la sua proposta mira a potenziare le iniziative culturali, sociali e di tutela ambientale.
Idee e progetti in perfetta sintonia con il programma del Nuovo Polo per Milano che, in dieci punti precisi, punta alla concretezza e alla realizzazione delle principali necessità della gente. Un programma vero, lontano dagli estremismi e dalle polemiche di fazione come anche da proposte stantie e sempre più uguali a se stesse. Milano deve puntare sulla sicurezza perché sia più vivibile, deve essere informatizzata per facilitare il lavoro delle migliaia di cittadini che ogni giorno vivono e operano in città, deve fornire i mezzi necessari per tutelare il patrimonio artistico e culturale e renderlo fruibile perché una grande città europea sa puntare sulle sue eccellenze. Ed è per questo che Milano deve investire sull’istruzione, sullo sport, sulla gestione delle sue principali strutture utilizzando al meglio le risorse pubbliche che diano la possibilità a chi è realmente motivato di raggiungere i più alti risultati. Solo con persone realmente preparate e motivate si diventa competitivi.
Nel programma di Anastasia poche parole ma tante immagini che raccontano di una Milano grigia, spesso abbandonata a se stessa, alle prese con eterni cantieri e dilaniata proprio nei suo angoli più belli e caratteristici. Armata di macchina fotografica e piantina del centro, ha cercato quel cuore ‘ferito ‘ di Milano che è diventato il suo libro-programma. Nei numerosi scatti tutta l’incuria alla quale è stato abbandonato il centro della città: dalla Darsena agli spazi della ex Scuola di Circo di via Montello, agli eterni cantieri antistanti il Teatro Smeraldo, allo stato di abbandono totale in cui versa il glorioso Teatro Lirico, senza dimenticare le panchine divelte, le strade piene di buche, gli scivoli, mai realizzati, per disabili, che accrescono le loro difficoltà, al verde pubblico che diventa ogni giorno un bene sempre più raro.
Negli anni si è battuta, quasi inascoltata (poiché non gradita a un sistema piatto e convenzionale), perché i suoi progetti provassero a diventare realtà. Il suo obiettivo è dare spazio a una dimensione più umana della città in cui è facile incontrasi e riconoscersi. E per questo che l’obiettivo di Anastasia Palli è la richiesta delle deleghe ai Consigli di Zona, necessarie per realizzare i progetti utili al territorio sul quale si opera, fondamentali per offrire garanzie agli abitanti che chiedono partecipazione attiva nelle decisioni dei Consigli e bisogno di ascolto, utili per lavorare in sintonia con gli organismi centrali del Comune.

Un miracolo? Un sogno? Forse no, se ognuno si impegna a recitare la sua parte e se qualche cittadino, come Anastasia Palli, si fa portavoce dei problemi quotidiani della gente all’interno delle istituzioni che dovrebbero essere più vicine alle loro esigenze, cioè i Consigli di Zona.
La sua idea di politica è quella dell’andare ‘porta a porta’ per conoscere le reali esigenze dei cittadini e non fatta ‘spiando’ la città dai vetri oscurati delle auto blu dove tutto è perfetto perché irreale.
Vorrei che Milano tornasse a essere bella, vivibile e accessibile a tutti. Vorrei che i bambini che incontro all’uscita di scuola possano attraversare strade sicure e curate, vorrei che perfino il passante più distratto possa essere attratto, anche se solo per un attimo, da quell’angolo di città che lo circonda, vorrei che mia nonna e tutti gli anziani possano vivere in una Milano che sappia rispettare la loro storia e la loro vita, mi piacerebbe che i nostri amici animali avessero gli spazi necessari e l’affetto che meritano. Vorrei una Milano in cui chi ci vive possa amarla ed essere da lei riamato”. 

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