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28 mar 2011

- Street art sweet art -



Proviamo, per una volta, a non considerare la negatività dell'illegale, quello che è illegale in questo stato potrebbe essere legale in un altro, in termini assoluti la legalità è un concetto che trascende dalla correttezza. Proviamo a guardare l'arte come qualcosa di superiore a tutto questo.

Non troverete mai un "murales" (termine osceno) su un'opera d'arte, questo è da mettere in chiaro.
Immaginate di poter esprimere un'arte povera, esprimerla colorando il metropolitano, monotono, grigio che vi circonda, specie in una situazione periferica e triste. Il tuo nome, il nome della tua compagnia di amici per migliorare uno spezzone della tua città, per far vedere che ci siete anche voi. Il soffio del tappo, la vernice che cola sul metallo arrugginito della locomotiva o della saracinesca, l'odore acre del gas, l'adrenalina..Il sorriso della tua opera vista il giorno dopo alla luce del sole, vedere uno squarcio variopinto nell'angoscia monocromatica. La soddisfazione.


L'errore è pensare che la street art sia solo vandalismo; non sono illuso, so che la maggior parte dei ragazzini è mosso da questa banale e stupida motivazione, ma dietro questo movimento c'è una cultura molto più ampia.
C'è il sentimento che muove qualsiasi artista, il semplice, scarno, quasi banale, bisogno di creare qualcosa di bello e utile. 

(Peg)

Lord Bean -04 - Bombardamenti a tappeto by Un Kritico

14 mar 2011

- El sueño de la razón produce monstruos -




01.12
Le luci della città proiettano ombre, la stanza è vuota e il silenzio spezzato dalle macchine che passano e si fermano a parlare con le puttane si fa assordante. Un flusso nocivo ti risale dall'anima al cervello, si impossessa della ragione e come un virus prende pian piano il controllo di tutto il corpo. Arriva il gelo, un inferno ghiacciato spinge dall'interno fino a farti sudare freddo; ti stringi sotto le coperte, come un bambino troppo cresciuto che si nasconde dall'uomo nero: testa tra le ginocchia e gambe contro il petto, a cercare un calore che nemmeno l'abbraccio di 100 donne può darti.
Lanci un appello tra il velato e il disperato ma nessun'anima può cogliere il tuo grido soffocato alla ricerca di un necessario sedativo.
Sei da solo nell'unica battaglia che non hai mai vinto. Quella contro te stesso.
I fantasmi che ti ostini a sconfiggere da anni tornano a cibarsi dei tuoi ricordi e ad infettare le tue speranze: il tuo corpo tremante non reagisce, la tua mente si ribella il tuo cuore accelera. Attendi la fine impotente.

01.31
Accendi il computer, ti sciacqui la faccia e bevi un lunghissimo sorso che senti scendere per tutto il corpo.

Lo specchio no. Quell'immagine riflessa fa troppa paura.

Premi i tasti quasi solo con la mano destra, con la sinistra, ancora a tratti tremante, continui ad asciugarti la fronte.
E mentre i pixel disegnano i tuoi ultimi 20 minuti senti il cuore che rallenta e torna ad un battito normale.
Invii e spegni.
La notte è ancora lunga e ti aspetta una sfida che ha già un vincitore.
Non tu. 

(Peg)

26 feb 2011

- Vecchioni ha vinto il festival -




È noto a tutti quello che sta succedendo in Medio Oriente, persino chi ha votato PDL ne è a conoscenza...

Ecco, no, ho già sbagliato, mi ero ripromesso di fare un intervento neutrale, un intervento senza sarcasmo o satira, un intervento che non lasciasse trasparire la mia avversione verso coloro che sostengono che sia eticamente corretto che mio nonno paghi per scoparsi, a turno, ragazze che dovrei scoparmi io.
Ecco, ci sono cascato di nuovo.


Dicevo, chiunque conosce la situazione in medio oriente, qualcuno è ADDIRITTURA a conoscenza del fatto che, i vari capi di stato che pian piano si sentono come Moggi a luglio 2006, erano tutti amici di Silvio; in Libia hanno spaccato tutto, in Egitto hanno spaccato tutto, in Tunisia hanno spaccato tutto, in Iran hanno spaccato tutto.
In Italia Vecchioni ha vinto Sanremo.
Vabbè.


È bello perchè l'italiano si indigna, l'italiano si scopre ideologicamente accanto al popolo, una sorta di ultrà della squadra islamica, l'italiano elogia Travaglio, l'italiano si riempie la bocca di parole come "rivoluzione", l'italiano i suoi politici "li manderebbe tutti a lavorare in miniera".
L'italiano parla parla parla parla...


C'è poi un piccolo staterello islamico, la Palestina...oddio...staterello lo era fino a circa 60 anni fa, poi i lager hanno fallito..
No aspetta, questa era brutta. 


Non voglio passare per l'antisemita, non credo nelle razze e non credo che le persone vadano giudicate secondo le religiorni altrui; c'è però da dire che le posizioni prese dallo stato di Israele mi irritano non poco e che, è un dato storico, da migliaia di anni le civiltà se la prendono con gli ebrei. Ora, mio nonno mi ha sempre detto: "Se una persona ti dà dell'asino, dagli dello stronzo, se un'altra persona ti dà dell'asino tu tiragli un pugno. Se una terza persona ti dà dell'asino fatti delle domande e valuta se sia il caso di comprarti una soma". Prendiamo in considerazione il fatto che, magari, gli ebrei qualche motivo per stare antipatici al mondo ce l'hanno.
Chiusa questa parentesi, dove spero abbiate capito il confine tra ciò che è ironico e ciò che non lo è, continuo il mio discorso. 


In medio oriente c'è uno staterello chiamato Palestina, tempo fa quello staterello era uno stato a tutti gli effetti, poi noi burloni europei ci siamo arrogati il diritto di regalare gran parte di quello stato agli ebrei. I palestinesi avrebbero avuto tutto il diritto di odiarci (nel caso non capiate il perchè avrebbero il diritto di odiarci, siete pregati di scrivermi il vostro indirizzo, domani manderò un paio di persone a vivere nel vostro salotto senza chiedervi permessi o pareri, forse vi si schiariranno le idee...).
I palestinesi però, illuminati da non si sa quale bontà divina, accettarono gli ebrei nel loro territorio, accettarono di dividere il loro stato con gli israeliani, insomma, accettarono che qualcuno di un'altra religione convivesse con loro.
Questo però non andò bene agli ebrei (nel caso che, anche qui, non doveste trovare nulla di assurdo, pregherò coloro che avrò spedito nel vostro salotto di lamentarsi della vostra presenza) che iniziarono ad allargare i loro confini...

 
 


Non mi dilungo nella storia, potete benissimo trovarla su internet, basti sapere che tutto ciò, alla lunga, non andò più bene ai palestinesi e il popolo iniziò a ribellarsi; quello che mi interessa focalizzare è la reazione dell'italiano davanti a questa storia che va avanti da anni.
In palestina succede da decenni quello che sta succedendo ora negli altri stati del Medio Oriente, cambia l'interpretazione dell'italiano: si parla "del popolo egiziano/libico/tunisino" e "dei terroristi palestinesi". Stessi gesti, stesse motivazioni, stesse azioni, solo che viste con due ottiche diverse.
L'italiano è questo, si indigna solo quando gli viene detto di farlo...

"Chi non si muove non può rendersi conto delle proprie catene"


(Ps: l'italiano vuole la rivoluzione "Però quei ragazzi lì, quelli che alle manifestazioni tirano i sassi, quelli sono dei drogati che lo fanno solo per spaccare tutto, andassero a lavorare") 
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(Peg)

Banda Bassotti - Figli della stessa rabbia by Un Kritico


16 feb 2011

- Vorrei svegliarmi domattina e avere 30 anni -



"Forte il pugno che colpirà in ogni paese, in ogni città...."
7.15(l'alba in pratica)
Cazzo la sveglia
Perchè anche oggi devo andare a scuola? Tanto non mi serve, tanto gli schemi delle lezioni mi stanno troppo stretti, tanto se non mi bocciano è perchè faccio il recuperone a fine anno e se mi bocciano è perchè volevano bocciarmi. "Si mamma, adesso mi alzo, dammi un secondo. NO CAZZO NON LA FACCIO COLAZIONE." Non vedo l'ora di essere all'università, lì almeno studio quello che mi pare, lì si che dimostrerò a tutti quello che valgo. Avrò 21 anni, sarà diverso

Bagno. Zaino. Scale. VAFFANCULO 51 DI MERDA, ATM DEL CAZZO QUANTO TI ODIO.
Tanto ormai arrivo in ritardo, citofono all'amico, tanto lui è in ritardo sicuramente
"Steve siamo in ritardo in due, scendi che facciamo un salto all'orsa e entriamo alla seconda"

Parole, chiacchiere e fumo: il pezzo nuovo dei One Mic, la ragazza dell'altra classe, la manifestazione di sabato, il professore infame, schiaffi minacciati e mai presi o dati.

Arriviamo all'Orsa.
Parole, chiacchiere, fumo e confronti. Solite cose, solite parole dette e ridette, ascoltate e riascoltate, più vogliamo distinguerci, più risultiamo uguali. Ma a 21 anni sarà diverso, a 21 anni saranno loro a seguire me.
Lotto alle otto. Steve va verso il Marelli, io verso il Cremona.
Seconda ora.
"Scusi prof...si lo so che sono a rischio, si lo so che mi avete graziato abbastanza, ha ragione prof sono sempre in ritardo, mi scusi prof, promesso prof. Grazie prof"

Entro in classe. Italiano. La prof non mi sta nemmeno antipatica, tutto sommato è una brava persona, si vede che gli piace insegnare. Però è una professoressa, è il nemico, la odio. DEVO odiarla.

"Perego cinquemmezzo" (Cazzo ecco perchè la odio) "Perego il tuo tema è vuoto come al solito, scrivere proprio non ti riesce eh!? dovresti leggere di più!"
E chi glielo spiega che il capitolo de "I promessi sposi" che spiegherà oggi io l'ho letto qualche notte fa? Chi glielo spiega che scrivere è una delle mie passioni e che trovo i miei temi 3 volte più profondi e sensati della mia compagna che prende settemmezzo fisso?
Tanto all'università sarà diverso, quando avrò 21anni sarà diverso.

"Prof. posso andare in bagno?"
Bagno del primo piano. Parole, chiacchiere e fumo.
Intervallo. Parole, chiacchiere e fumo.
Driiiiin. Ok, anche oggi è finita: salto all'Orsa, Maciachini, 4 e piatto pronto a casa.

"Si mamma, tutto bene. Si lo so che dico sempre "tutto bene" e poi a fine anno c'è la sorpresa. CAZZO MAMMA PERCHÈ NON TI FIDI MAI??"
È normale, ho 16 anni, non valgo un cazzo. Quando avrò 21 anni sarà diverso.
Simpson(si dopo studio)Computer(si dopo studio)Fumetti(CAZZO MAMMA TI HO DETTO CHE STUDIO DOPO)
"Ok mamma, vado da Steve a studiare! CAZZO MAMMA TI HO DETTO CHE STUDIAMO"
"Apri Steve, sono io"
Parole, chiacchiere e fumo.
Attraverso la strada, torno a casa, piatto pronto.
"Si mamma ho studiato, senti mammina posso andare alla festa sabato? CAZZO MAMMA MA PERCHÈ I MIEI AMICI ESCONO E IO NO?! PAPÀ MI CI FAREBBE ANDARE!"
Che vita di merda. Vado a letto.
Domani è un giorno in meno ai 21 anni

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"...dance now whatever you may be, but he missed the fucking penalty, so we smashed up the town, wherever we may be, 'cause he missed the fucking penalty..."
11.30(l'alba in pratica)
"Pronto nonno, no non stavo dormendo(ma che ore sono?), si tutto bene, è normale che ti faccia male qualcosa nonno, cazzo hai 80anni! Si si stavo studiando, no lo chiamo dopo papà, ci sentiamo. Ciao. Ciaociao."
Fogna in bocca, martello in testa, occhio pesante. Meno male che dovevo alzarmi presto e studiare.
Lettura degli sms: un buongiorno, un tentativo di programma per la serata e un nuovo aggiornamento famigliare da mia sorella. Rispondo sorridendo al primo, posticipo il secondo e inizio, 2 minuti dopo aver aperto gli occhi, a pensare a come rassicurarla. Che casino, quando avevo 16 anni era diverso.

Lilli dorme, Sognetta e Vig saranno in università. Cazzo perchè loro si impegnano e io no?!
Scendo dal letto. Facebook, parole, chiacchiere e fumo: Mutu ne ha combinata un'altra, Silvio non lo processano, Ghemon ha fatto una traccia che è una bomba.
Fingo di studiare qualcosa: cazzo lettere dovevo fare. LETTERE! Altro che psicologia.
"Lilli cosa mangi per pranzo? Si io cucino adesso che alle 13.30 esco che vado al lavoro"
Pranzo, oddio...Brunch!si brunch, ormai il pranzo è un ricordo. Come cazzo fai a mangiare alle 13 se sei sveglio da un'ora e mezza? Ecco perchè peso 82 kg, mica 70 come quando avevo 16 anni.
Doccia, zaino, ascensore, VAFFANCULO 7 DI MERDA, ATM DEL CAZZO QUANTO TI ODIO.
"Si Andre sono Luca, scusami ma può essere che arrivi con 5-10 minuti di ritardo, eh lo so scusami, si ci vediamo dopo, scusa ancora"
Tram, metro, camminata, ufficio.

"Si buongiorno chiamo dalla NCP ricerche di Milano, posso rubarle 1-2 minuti per un sondaggio sull'ascolto della radio?Signora non mi sembra il caso di insultarmi, ho capito che è impegnata a guardare la tele ma starei anche lavorando, basta dirmi di no e io la lascio in pace, non c'è bisogno di fare tutto sto show. Si, prometto che non la chiamiamo più. Buona giornata"
"Vaffanculo. Troia."
Chi glielo spiega alla signora che, mentre lei riceve una chiamata al giorno, io ne faccio circa 200 ogni 3 ore? Chi glielo spiega che, mentre lei viene felicemente mantenuta dal marito, io, a 21 anni, lavoro già da quasi 5 anni?

Messaggio. Risposta: "Ok rossa, per le 18 da me. Meno male che oggi ci vediamo :D"

Messaggo. Risposta: "Mi spiace che tu la veda così, siamo stati entrambi coglioni, ora dobbiamo solo prenderci le nostra responsabilità e guardare avanti. Io continuerò ad augurarti un mare di felicità e rimarrai sempre nel mio cuore." Complicazioni drastiche di favole infrante, quando avevo 16 anni era diverso

Turno finito.
Lavorare per campare, quando avevo 16 anni era diverso.

"Si nonno, lavoro tutto bene, no non sono stanco, si ho studiato, no non l'ho sentito papà. Passo di lì in 'sti giorni e te lo metto a posto io il decoder. Ciao nonno"
Arrivo a casa.
Espressione pre-rossa :|
Espressione post-rossa :D
"Dai, organizzo qualcosa per stasera, sento io gli altri. Fila a casa o arrivi in ritardo!"
Facebook, parole, chiacchiere e fumo
"Sognetta per che ora torna Vig? dai ok, lo aspettiamo e mangiamo insieme"
Facebook, parole, chiacchiere, fumo
"22.30 da me, birra da qualche parte poi al massimo torniamo qui"
Birra, parole, chiacchiere e fumo
Birra, parole, chiacchiere e fumo
Birra, parole, chiacchiere e fumo
Tutto bello, niente di nuovo.
Che cazzo speravo a 16 anni?
3.30, vado a letto. Domani è un giorno in più che mi allontano dai 16.
(CAZZO MAMMA, DA LASSÙ VUOI DARMELA O NO UNA MANO?!) 
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(Peg)

 
Club Dogo - Qualcosa In Mente by Un Kritico

15 feb 2011

- Un lustro -

 


Cinque anni.
Quante cose che sono cambiate in cinque anni.
Cinque anni.

Ho fatto in tempo a diplomarmi e ad iniziare l'università, ho fatto in tempo a traslocare due volte, prendere la patente. Ho scoperto il senso del divertimento e la fatica del lavoro.

Ho fatto in tempo a conoscere davvero il valore delle persone della mia famiglia, il valore degli amici, umani e non, veri e finti, il valore dei soldi, il valore del saper vivere la propria età, il valore della coerenza, della responsabilità, del rispetto, della riconoscenza.

Ho fatto in tempo ad innamorarmi, innamorarmi davvero di una persona unica, l'unica che, da sola, sapeva fare un senso alle mie giornate. Ho fatto in tempo a buttare via tutto, senza, forse, accorgermi di aver fatto la più grande cazzata della storia dell'umanità.

Ho fatto in tempo a sbagliare, sbagliare molto.
Ho fatto in tempo a rimediare spesso, ma poche volte ad imparare dai miei errori.

Ho fatto in tempo a fare un piercing, quattro tatuaggi, leggere centinaia di libri, vedere centinaia di film, prendere e dare decine di pugni, rompere un paio di skateboard, sfasciare due macchine, cambiare parecchi lavori, visitare otto stati, vivere e risolvere centinaia di situazioni improbabili e distruggermi troppi neuroni.

Ho fatto in tempo a vedere amici andarsene, chi in senso figurato chi in senso fisico.

Ho fatto in tempo a ridere migliaia di volte e piangere troppo poche, svegliarmi con pensieri orribili in testa e andare a letto con fantasmi ancora peggiori.

Ho fatto in tempo a struggermi e distruggermi per quelle domande che non ho mai potuto farti e che mai potrò, perché, mamma, cinque anni sembrano tanti, ma in realtà sono fottutamente pochi.
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Stupenda RMX by Un Kritico


8 feb 2011

- Compagno di scuola -



(Si consiglia l'ascolto di La Strada by MCR)

Storie di teenager, storie di corse in motorino, di parchetti, di insufficienze. 
Storie di quartiere, di nuove scoperte.
Storie di qualche anno fa, quando la vita, ora rimpianta, sembrava difficile e impossibile, quando la preoccupazione maggiore rimaneva l'uscita mancata, l'insufficienza, il due di picche; quando, scuola o non scuola, il tempo lo si passava insieme.
Storie di manifestazioni, di bigiate, ore buche, fumo e caffè. 
Storie di capodanni e ferragosti insieme, di abbracci e di spalle su cui sapevo di potermi consolare.
Storie di bombolette e skateboard, storie di S. Stefano dai tuoi.
Storie di un'adolescenza problematica, chi più chi meno, ma di un'adolescenza vissuta col pensiero di essere invincibili. L'unione ci rendeva invincibili, quell'unione che il tempo ha sfilacciato e bruciato; ci si sente di rado, ci si vede ancora meno. Niente pomeriggi a limoncello, hip hop e playstation a casa tua, niente più serate che iniziavano quando mi venivi a prendere al lavoro, scroccando uno strappo da tua zia e finite in tre in motorino su via Farini.

Basterebbe poco ad entrambi, alzare il telefono: "Oh, come ai vecchi tempi, domani ci vediamo all'orsa alle 13.15"
Eppure bisogna essere onesti e oggettivi, la vita mangia via tutto, abbiamo iniziato tutto insieme, ma lo stiamo portando avanti da soli e forse va anche bene così. Alla fine ognuno ha la sua strada e solo qualche incrocio lo si percorre insieme, l'importante è vivere al meglio quel tragitto.

Vi voglio bene
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Bassi Maestro by Un Kritico


29 gen 2011

- La vita è dura. Poi muori. -



Questa è la frase che mi avrebbero dovuto dire all'inizio della mia adolescenza, quando i miei 15 anni mi regalavano schiaffi ormonali e iniziavo pian piano a viaggiare alla stessa velocità del mondo.

LA VITA È DURA. POI MUORI.
Sottolineo, "DURA", non "BRUTTA", è vero che ogni tanto le due cose coincidono ma non è quasi mai così. 

Vi faccio un esempio, provate a dire ad un tifoso di calcio, qualunque sia la sua fede calcistica: "Mercoledì c'è Fiorentina (lo dico per comodità, voi inserite pure la vostra squadra) - Barcelona. Come la vedi?" State certi che vi risponderà qualcosa come: "Che scoppole che prendiamo, cascasse il mondo la devo vedere"
Già, perchè le partite importanti sono quelle più dure, le partite più viste sono quelle più dure.
Si beh, poi il Barca te rifila almeno 3 e tu un po' muori.

Secondo la logica, se Fiorentina-Barcelona fa il pienone e Fiorentina-San Benedettese la vanno a vedere due cristiani, vuol dire che il tifoso medio è un idiota che preferisce andare a vedere la sua squadra perdere. Forse in questo caso l'esempio calcistico non calza a pennello, ma provate a coglierne il concetto; non ha senso sperare di più nelle cose praticamente impossibili e tralasciare quelle più semplici, cazzo no, non ha senso!

Esatto, grosso modo non ce l'ha, eppure è quello che facciamo tutti.

Alla fine, da quando la vita segue un senso logico? Da quando la vita è scontata, prevedibile e banale? Da quando ci si dedica con attenzione alle cose semplici? Nessuno ci sta a disilludersi del tutto, a non crederci, a smettere di sognare. Perchè lo impari subito, questo a 15anni già lo sapevo, che l'ultimo tiro è quello che andrebbe buttato, quello che brucia e basta, quello che ti scotta le labbra, quello che sa di cartone. Ma cosa fai? Davvero sei disposto a non vivertela fino in fondo?
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(Peg)


Scarface Soundtrack - Push It to the Limit by Un Kritico

22 nov 2010

- Non posso risponderle, sto guardando "cotto e mangiato" -

(C. Chaplin in Tempi Moderni)

In Italia esiste una realtà lavorativa quasi prettamente giovanile, questo spezzone di società viene spesso definito come una sorta di "lavoro forzato tendendente alla schiavitù da campo di cotone in Alabama"; quando ammetti di fare questo tipo di lavoro, le persone che non l'hanno mai fatto ti guardano attonite e compassionevoli pronunciando frasi più o meno sconnesse intrise di concetti astratti di commiserazione mista ad ammirazione per la tua tenacia.
Sto parlando dei call center.

Bene, io lavoro in un call center da quasi un anno, faccio outbound, certo, è un lavoro monotono e noioso ma non vendo nulla e faccio sondaggi quasi prettamente radiofonici o musicali, ho turni di lavoro onesti da 3 ore, sono regolarmente assunto e sono pagato più che discretamente. Indubbiamente ci saranno call center dove le situazioni sono ben diverse, ma, per ora, tutte le persone che ho sentito lavorare in call center non hanno mai denunciato di situazioni interne mostruose.

Ma quindi, direte voi, si sentono solo cazzate ed in realtà è tutto bello...
Sbagliato!
Il mio è un lavoro pessimo, umiliante e per nulla gratificante, ma il problema non sono, come spesso si sente, le realtà lavorative interne all'ufficio, no! 
Il problema, come al solito, sono gli italiani.
Sisi, proprio gli italiani che parlano delle situazioni drammatiche di questo lavoro sono il vero problema: insulti, prese in giro, risposte patetiche e banali sono la cosa che rendono questo lavoro TRISTE; le persone che ti rispondono "non mi disturbi, io sto lavorando seriamente" sono la causa.

Per la cronaca, le seguenti scuse non sono originali:
-Sto uscendo
-Io non sono padrona di casa, io donna di pulizie
-Sono minorenne (detto con voce gutturale da 40 nazionali senza filtro al giorno)
-Pronto...pronto...pronto....non sento...pronto...
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Pixies ♫ Where İs My Mind by Kingofdream


1 nov 2010

- Ti Amo -

(Morning Sun - E. Hopper)
Aprirò un cassetto enorme, di quelli veramente enormi, avrò bisogno di un sacco di spazio visto che dovrò chiuderci dentro 4anni abbondanti della mia vita.

Inizierò col metterci dentro un bellissimo tramonto nord-africano, col cielo spaccato in due e il sole che muore sul mare, subito dopo ci metterò una notte su un pavimento al secondo piano di una casetta a Bristol accanto ad un bacio su un letto rubato, con un giovanissimo Muccino che mascherava l'invidia per non poter girare una scena così romantica e reale.

Ci metterò una stanza super lusso di un hotel spagnolo ed una foto di due viaggiatori mano nella mano nelle strade di Londra, scattata mentre si promettevano che, ovunque sarebbero andati, l'avrebbero fatto uniti in quel semplicissimo modo.

Lo decorerò con un prato di girasoli, dove mi rotolerò insieme ad un gatto, due cani, due conigli e una cavia, mangiando le migliori patatine olandesi, un centinaio di piadine e i panini di una vecchia signora greca.

Ci infilerò la neve di un paesino di montagna, il ghiaccio di Praga, e un enorme torre francese di metallo, la rabbia di un paesino ligure, il sole di Valencia e il colosseo. Ci lascerò sopra due parole, dette forse per la prima volta in modo sincero e con cognizione di causa, pronunciate alla fermata di un tram e su un lettone al mare.

Mi sforzerò di chiuderlo questo cassetto, tenendo però la chiave sempre a portata di mano, sperando di poter, prima o poi, riaprirlo e far in modo che il mondo smetta di essere grigio e opaco e possa tornare a splendere dei colori più belli.
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(Peg)


Prince - Purple Rain by dorielle