27 gen 2011

- 150 times Italy -


Non posso esimermi.

Si fa un gran parlare, non c'è che dire, dei vizi privati e delle virtù pubbliche. In un Paese che ha fatto del suo "particulare" un motivo di vanto fin dalla notte dei tempi. Specchio rovesciato del cielo che noi, Italiani, abbiamo contribuito a intorbidire per decenni, la morale pubblica torna in auge in periodi di grave crisi economica e, soprattutto, sociale, come il presente.

Entriamo nel 150esimo anno della nostra storia con un piede distratto e impoverito nella fossa degli slogan che ci accompagnano come balie e ci plasmano come mitocondri impazziti. Le nostre famiglie hanno, nella stragrande maggioranza, una casa di proprietà sull'onda dell'"ognuno proprietario a casa propria", ma ci lamentiamo delle banlieux desolate e cementificate delle nostre città, sorte negli anni '60 e '70. Anni in cui gli slogan democristiani andavano per la maggiore. "In pensione con 15 anni di contributi", ed ora tutti a battersi il petto per il crack del sistema previdenziale. Questi, erano gli '80.

Ma veniamo a noi. Non erano forse i '90 (ovvero, noi) quando ci sbattevano in faccia dalla Tivvù le zoccole vestite da cameriere del Drive In in un'orgia di degradante reificazione del genere femminile? Non ricordo orde di casa-lingue benpensanti (nè, a dire il vero, schiere di fini costituzionalisti) stracciarsi le vesti per impedire che questo Paese sprofondasse nell'auto commiserazione. Chi si è arricchito allora, solleticando gli istinti più bassi di un popolo che non è mai riuscito a compiere un vero salto culturale, oggi governa lo stesso popolo, che continua a vivere in una periferia culturale sgomentevole.

La morale pubblica non è che il termometro della morale privata. E il prossimo 17 marzo, giorno in cui festeggeremo l'unità d'Italia, avremo seri dubbi che i nostri vicini di casa sappiano, anche vagamente, quale sia la differenza fra il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio. In compenso, possiamo tutti scommettere che sapranno benissimo cosa fare la sera per festeggiare.

Viva l'Italia. Fino al prossimo slogan.

kriticadellaragione.blogspot.com


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