14 gen 2011

- L’odore dei libri -



Marrone scuro e luce fioca, aria ferma che insieme al tempo non ha mai permesso alle lancette di muoversi. Una porta che scricchiola all’apertura e il mio rispettoso imbarazzo nel violare un tempio del sapere, del sogno, dell’immaginazione che non mi appartengono. Ovunque nel mondo e a qualunque epoca risalgano le raccolte, da spettatrice in una biblioteca, in una libreria viva di storia, ho dinnanzi, nella sua unicità, sempre la stessa magia, poesia. Gli scaffali, uno sull’altro, separano pagine e pagine di storie e racconti, che solo il tatto permette al lettore di dar loro un’anima. Copertine di ogni colore e forma custodiscono l’odore delle pagine stampate. Un odore vivo, profondo, avvolgente e misterioso. Un odore che accompagna un’emozione. Sfogliare un libro e svelarne i segreti, le dita sulle pagine e quel crescente bisogno di accoglierne il messaggio. Scegliere un libro è un po’ come innamorarsi, posare i sentimenti di quel momento in qualcosa di già vissuto e lasciarsi trasportare da un’inspiegabile attrazione. Ed è così che in quell’immensità ne tolgo uno dall’insieme, lo prendo, lo tocco e ne sfioro le pagine. A volte si instaura un legame che la lettura non delude, altre solo un abbaglio. Sempre minuti pieni.

Uscendo, schermi di ogni dimensione attirano la mia attenzione senza che io possa respingerne la curiosità. Accattivanti e sofisticati, veloci, non posso prescindere dalla mia società. Accolgo la consapevolezza che il progresso è inesorabile, ma non permetterò che la mia piccola libreria si nasconda dietro un vetro virtuale. Voglio continuare a sentire l’odore dei libri ed il calore delle loro pagine. Vorrei che i figli dei nostri figli si meravigliassero e si perdessero tra le file infinite di libri in una vecchia biblioteca.
kriticadellaragione.blogspot.com
(Francesca)


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