Visualizzazione post con etichetta Maca. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Maca. Mostra tutti i post

26 gen 2011

- L'istinto -





Andare per i fossati con le amiche per raccogliere le viole era un  passatempo primaverile per riempire i pomeriggi dopo  la scuola.
Era stato così anche il giorno prima che il fatto accadesse.
Sola nel prato dietro casa, cercava il trifoglio per sfamare i conigli; alzando lo sguardo vide in lontananza una persona che si avvicinava…
Scappa “ disse una voce dentro di lei… “Scappa!”
Ma mentre la figura si faceva sempre più vicina, perfezionandosi nelle sembianze, lei lo riconobbe: era quel  signore che tutte le volte  che lo incontrava  aveva sempre un bel sorriso stampato sul volto, unito ad una simpatica schiacciatina d’occhio.
Perché allora quella tensione, quel contorcersi dello stomaco, quel duello di voci interne che la inchiodavano nell’erba?
Più tardi scoprirà che l’istinto la stava avvisando  di un pericolo che i suoi dieci anni ancora non riuscivano a cogliere, anche perché nulla era fuori luogo in quella scena.
Quando furono uno  di fronte all’altro,  lui con il solito sorriso le chiese di seguirlo nel fossato lì vicino per raccogliere le viole.
Già fatto ieri” rispose lei, mentre dentro la voce era ormai un urlo.
La paura (ma di chi o di cosa?) la invase e la spinse a tornare a casa…

Ancora adesso, a distanza di tanti anni, ciò che lei avverte rivedendo la scena non è tanto il disgusto per il vile abbraccio subito, ma la fortissima sensazione di pericolo percepita in tutto il corpo alla vista dell’uomo che conosceva molto bene e che non aveva mai avuto alcun atteggiamento equivoco.

L’evoluzione umana ci ha privato dell’istinto primordiale di sopravvivenza tipico delle prede più indifese. Abbiamo soffocato la capacità di avvertire il pericolo poiché abbiamo sancito la nostra superiorità nei confronti delle altre creature, scalando la piramide alimentare.
Eppure tutt’oggi, quell’istinto primordiale insito dentro di noi può fare la differenza tra voltare le spalle e fuggire piuttosto che rimanere e andare  a “cogliere le viole”.
kriticadellaragione.blogspot.com
(Maca)

 

CatStevens- WildWorld by nooshin ♣

16 dic 2010

- Sei nata dal mio cuore -


Era il giorno in cui mi toccava raccontare la favola ai bimbi di tre anni che fanno il riposino pomeridiano.
La scelta era tra Biancaneve o Cenerentola.   
Scelsero la prima e cominciai con il solito:”c’era una volta una bambina che la mamma…"
Non finii la frase Elettra si mise a sedere sulla brandina e, con voce squillante, mi raccontò la sua “storia”.

Lo sai che quando io ero piccola piccola ero in ospedale e piangevo..piangevo..piangevo.
La mia mamma a casa voleva una bambina e piangeva..piangeva..piangeva.
Allora mi è venuta a prendere così siamo state tutte e due felici.
Lo sai che io non sono nata dalla  pancia della mia mamma,  lei ha detto che sono nata dal suo cuore!

 Dolcissima storia di un incontro fantastico!
A te piccola Elettra l’augurio di raccontare sempre con la stessa gioia e serenità, la magia della tua nascita.kriticadellaragione.blogspot.com

 (Maca)


Limahl - Never Ending Story by cecilen


2 dic 2010

- Kim & Roberto -

(Ernst Haas - Blurred figures running, 1955)


Kim è uno scricciolo di bambino con un linguaggio molto forbito, segnato nel fisico da una rara malattia che gli impedisce anche la crescita dei capelli. A scuola porta un cappello da baseball che non toglie mai.

Il suo amico si chiama Roberto, uno che ci tiene al suo fascino, la mattina ama mettere una punta di gel sui  capelli, per poi accarezzarseli tutto compiaciuto. Roberto è anche quello che dice “ciò che è mio è mio e ciò che è tuo è pure mio” difficile fargli condividere un gioco, più facile che “involontariamente” ne scivoli uno non suo in tasca.

Roberto con Kim è diverso, nei tre anni di scuola che passano insieme, si stabilisce tra loro un rapporto di amicizia fatto di gesti spontanei, sinceri, genuini.
La prima cosa che Roberto fa, senza che nessuno  glielo chieda, è indossare per tutto il giorno un cappello simile a quello del suo amico, quindi scatta la condivisione dei giochi, poi lo  scambio, infine il regalo.
Kim e Roberto amano parlare, si raccontano una sacco di cose, sono uniti dall’amore verso i gormiti e lo sport.

Kim è consapevole della sua malattia e risponde seccatamene a chi chiede notizie dei suoi capelli.

Una mattina tutti i bambini sono seduti in cerchio, uno fa notare a Kim due fili esili e biondi che escono dal suo cappello, Kim guarda Roberto e  chiede “mi sono cresciuti ?”
Roberto si alza, solleva il cappello del suo amico, gli accarezza la testa, che scruta con grande attenzione, quindi rimettendogli il cappello, risponde “i capelli non ci sono ancora, ma stai tranquillo tra poco ti cresceranno!


Ancora avverto l’emozione di quel gesto e di quelle parole e mi domando perché questa naturalezza, tipica del mondo infantile, si trasformi spesso, nel mondo degli adulti, in un sentimento di falsa pietà.
kriticadellaragione.blogspot.com
 (Maca)


Sigur ros-gong by Sigur Rós

19 nov 2010

- Ciò che un bambino sa dire -

(S. Salgado)

Ho la fortuna di fare il lavoro che ho sempre desiderato; mi piace condividere con la mia famiglia gli episodi che caratterizzano la mia giornata lavorativa, così  alcuni di loro si sono convinti che il mio non è un vero lavoro, ma un divertimento….

Può darsi...
Dipende dall’ importanza che i bambini rivestono in ognuno di noi, perché il mio lavoro è quello di stare con le persone pìù speciali della terra: i bambini. 

Nessuno sa stupirti come loro, sanno essere grandi nella loro piccola età, sanno addolcirti la giornata con un semplice sorriso, sono capaci di farti sentire piccola per la profondità di ciò che dicono.

Ricordo un giorno che parlando della guerra,li rassicuravo dicendo che ciò accadeva in paesi lontani noi potevamo ritenerci fortunati perché non vivevamo  questa condizione…un bambino di 5 anni mi colpì con queste parole: “io la guerra ce l’ho in casa, la mamma e il papà litigano sempre”.

I bambini con due parole sanno raccontarti il loro mondo, che troppo spesso è offuscato dall’egoismo degli adulti.
kriticadellaragione.blogspot.com
(Maca) 


MR. BROWN FOR HAITI-MR. BROWN IS BACK IN TOWN ENGLISH VERSION by Un Kritico

28 ott 2010

- Gli Occhi -



A volte, davanti alle scene raccapriccianti di un film tiriamo un sospiro di sollievo all’idea che per fortuna è solo…fantasia del regista.

Poi accendi il televisore ed ecco che l’impossibile  si trasforma in fatto di cronaca con cui sei costretto a fare i conti. Il racconto crudo di chi legge la notizia, ti catapulta sul palcoscenico di un nuovo dramma  e mi immedesimo negli occhi di chi sta guardando la morte in faccia, una morte nascosta dietro sembianze famigliari, volti materni, di padri,zii, volti amici.

Vedo quegli occhi spalancati su una realtà impossibile, le mani che un giorno  hanno accarezzato, cullato, abbracciato i loro corpi, sono le stesse che ora li trattengono con forza bestiale, lacerandone le carni, fino a  quando quegli occhi sbarrati ,imploranti, supplichevoli, che magari avranno bagnato di lacrime le mani assassine, si chiuderanno.
Per sempre!

(Maca)


(Saturno che mangia i suoi figli - Goya)


Devotchka - How It Ends by Un Kritico

24 ott 2010

- 25-10-2005 -

(Moggio 2005)

Non un giorno come gli altri, ma il giorno che te ne sei andata, a poche ore da un mio messaggio in cui ti esortavo a non mollare e tu, non so con quale forza mi hai risposto: “grazie ce la metto tutta un abbraccio“.
Poche ore dopo hai chiuso gli occhi su questo mondo, quegli occhi che hai voluto riempire con immagini e colori, nelle tue lunghe passeggiate in agosto, già tu sapevi, che quella sarebbe stata la tua ultima estate a Moggio.
Ammiro la tua forza ,che ti ha visto affrontare la malattia con il sorriso sulle labbra, solo a Lui raccontavi tutto; ti ricordo assorta, il viso tra le mani , tra i banchi della chiesa.
Sono certa che  lasciandoci, per salire da Lui,non sarai stata delusa, perché lì, dove ora ti trovi, stai sorridendo, godendo del Suo immenso abbraccio.

Qui sulla terra però ci manchi.
                   
Ciao Antonella

(Maca)

The Best Is Yet To Come by Un Kritico

11 ott 2010

- L'abito -

(First Communion in Juazeiro Do Norte, Brazil, Brasile, 1981 - Sebastião Salgado)

Nel momento in cui nasciamo veniamo subito avvolti in caldi e morbidi panni...
Contemporaneamente la vita ritaglia per noi un abito che sarà per tutti diverso e, anche quando verrà completato, non sarà mai perfetto.
Qualcuno al suo abito dovrà porre rammendi a volte invisibili, a volte impossibili da nascondere. 
Ci saranno abiti solo abbozzati, altri splendidamente iniziati, ma bruscamente interrotti; per alcuni portare a termine il proprio abito sarà una sofferenza indicibile.

Nell’imperfezione del mio abito ci sto bene, anche se a volte lo sento stretto da morire, quasi soffocante. Lo guardo con ammirazione per la semplicità con cui le maglie si intrecciano, formando disegni che mi fanno felice.
Spero mi sia concesso anche il prezioso lavoro della rifinitura, quando passando e ripassando tra le pieghe del mio abito, mi sembrerà di sentire, come in un abbraccio infinito, il calore di chi lo ha reso speciale.

(Maca)

The Notwist - Consequence by paperbacks