Persone che riflettono e scrivono.
Persone che brindano. Fuochi d’artificio che brillano.
Persone che riflettono e scrivono.
Questo è il rituale di capodanno.
Tutto sembra eguale. Eppure è diverso.
Gli scettici non comprendono cosa ci sia da brindare…
Non comprendono quale sia la differenza tra questo giorno e tutti gli altri giorni…
Tutto sembra eguale. Eppure qualcosa di diverso c’è.
Le ore diventano minuti e poi secondi…
L’anno passato e vissuto se ne va.
I secondi ritornano minuti e poi ore…
L’anno nuovo e da vivere inizia ad essere vissuto.
Tutto sembra eguale. Eppure…
Eppure il giorno prima riflettevamo su quel che è stato.
Provavamo a razionalizzare, a ridurre e sintetizzare (ammesso che sia possibile) l’intero ventaglio e arcobaleno di esperienze vissute in un segno: più o meno?
Poi abbiamo brindato (indipendentemente dalla forma del segno).
Fuochi d’artificio hanno brillato nel cielo.
Ed eccoci qui, il giorno dopo.
Apparentemente eguali. Eppure…
Eppure oggi guardiamo al futuro.
Disegniamo progetti e scriviamo propositi su quel che sarà.
O perlomeno, su quel che vorremmo che fosse.
Tutto sembra eguale. Eppure…
Eppure qualcosa di diverso c’è.
Tutto è uguale a ieri. Eppure…
Eppure ci sembra che tutto (o quasi) potrà cambiare tra oggi ed il prossimo capodanno.
Cosa veramente cambierà non ha importanza.
Oggi l’importante è credere che qualcosa cambierà.
kriticadellaragione.blogspot.com
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