(Paesaggi naturali, 1976/1981 - Franco Fontana) |
“Quando a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere,
non imboccarne una caso, ma siediti e aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato
il giorno in cui sei venuto al mondo,
non farti distrarre da nulla,
aspetta e aspetta ancora,
resta in silenzio ed ascolta il tuo cuore.
E quando ti parla,
alzati e vai dove lui ti porta.”
(tratto da "Va dove ti porta il cuore" di Susanna Tamaro)
Aspettare.
Respirare.
Profondamente.
Ascoltare.
Sentire.
Senza distrazioni, silenzio.
Con umiltà.
Quand’è l’ultima volta che ti sei seduto da solo, senza suoni né rumori, senza altre immagini se non i disegni della tua anima?
Da quanto tempo hai smesso di ascoltare te stesso?
O peggio, lo fai perché è di moda essere fragili ed incompresi? Da quanto tempo ti nascondi dietro un semplice quanto terribilmente egoista dichiararti più diverso degli altri?
Quando hai visto per l’ultima volta allo specchio i tuoi occhi sinceri, ora nascosti da uno stereotipo descritto ed approvato da quelli che contano?
Ogni volta che rileggo quelle parole scritte da una mano estranea ma così capace di descrivere un gesto naturale e distrattamente trascurato, il mio respiro prende tempo per lasciar sfogare un attimo i battiti del mio cuore. Per capire quanto la lentezza potrebbe riempire di coscienza la nostra esistenza. Che corre disperata fra gli imbrogli di un labirinto fatto di proiezioni di vita quotidiana nella vana speranza di potersi identificare in una qualcosa. Qualcosa creato dagli altri, ma definito, codificato e giusto, interessante e degno di nota. Qualcosa che, però, è del colore di un camaleonte abitante di un tempo in accelerazione costante.
Fermati.
Ascolta.
Ascolta in silenzio te stesso.
Ascolta il silenzio.
Rifletti sull’immensità attorno a te.
Svuotala di ogni altro illusorio abbaglio.
Riempi quell’immensità di te stesso.
Riempila di cuore e anima.
Sentirò la loro voce all’unisono.
E capirò la meraviglia del mondo nascosto da tutto il resto.
Ludovico Einaudi - 06 - I Giorni by Un Kritico (F. Mattiussi)
Questo è amore. Molto bello e soprattutto utile se si può dare questo freddo aggettivo.
RispondiEliminaGrazie "boys".
Trasmettete una cosa sicuramente in questo blog, l'amore per la lettura, diverse letture, anche quella di se stessi.
Un sorriso.
M.
http://www.ted.com/talks/nigel_marsh_how_to_make_work_life_balance_work.html
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