(Tokyo, 2009 - F. Bruno) |
Sono solito conservare tutti I ricordi all’interno di un cassetto della mia scrivania. Qualsiasi cosa che mi ricorda un particolare momento, discorso, persona o attimo finisce in quel cassetto. E’ un’eternità racchiusa in frammenti di vita. E’ il mio tesoro.
Ci sono cartoline, lettere d’amore, fotografie, diari, pupazzi, souvenir, profumi, quaderni, poesie, cassette musicali, penne, colori…
I possessori di quegli oggetti non viaggiano più con me su questo treno. Molti di loro sono scomparsi, inghiottiti dai misteriosi sentieri invisibili della vita. Altri sono scesi e hanno preso la coincidenza per altre stazioni. Altri ancora hanno semplicemente cambiato carrozza e prima o poi ritorneranno qui.
E’ terribile però…quando ti accorgi per la prima volta…come la gente la si perda per via…compagni che non rivedremo più…mai più…che sono scomparsi come tanti sogni…che è tutto finito…svanito….che anche noi ci perderemo così…un giorno…ancor molto lontano….ma ineluttabilmente…nello spietato tormento delle cose, delle persone….dei giorni…delle forme che passano….che non si fermano mai… (Morte a Credito, Celine)
Nella mia cabina siamo rimasti in pochi.
Con loro condivo il mio viaggio fino al termine della notte.
Intanto guardo fuori dal finestrino e scatto fotografie senza tempo.
Finiranno insieme alle altre Polaroid.
Nel mio cassetto….
(Pippo)
Ho tentato più volte a voltarmi indietro persa ormai nel lungo viaggio della notte... rimangono solo ombre.... vorrei prenderle per mano e condividere di nuovo esperienze.....mi sfuggono...e nel tormento dei giorni...li chiudo di nuovo nel mio cassetto dei ricordi... Complimenti per le tue riflessioni, le condivido pienamente.
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