3 mag 2011

- Interrail #16 -


Capitolo Sedicesimo: 
Plaza de Castilla




[Ascolto consigliato: Bastards on Parade – Dropkick Murphys]

“Però poi al ritorno ci andiamo al Bernabeu, vero?” disse Mike uscendo dalla metro.

“Plaza de Castilla non è sicuramente tra le principali attrattive turistiche della città. Mi spiego meglio: se fosse nella mia città sarebbe sicuramente uno dei poli artistici e più rinomati luoghi di ritrovo, ma in una città come Madrid non si merita neanche di essere menzionata sulla guida. Va bene. Non è neanche una delle peggiori. E' molto grossa. Ci fanno capolinea un sacco di autobus. Ci sono questi due edifici strani situati uno di fronte all’altro e pendenti uno verso l’altro. C’è una fontana con dietro una colonna classica o qualcosa del genere. C’è il Mc Donalds. Il punto è che noi ci abbiamo sprecato un sacco di foto, facendo la figura dei giapponesi, con i passanti che magari  pensavano “Ma che cosa c’è da fotografare qua? Che vadano nel centro città a Puerta del Sol o alla zona dei parchi questi ragazzi, hanno proprio sbagliato zona per fare i turisti! Questa è una piazza come tante…”. Eppure quei due edifici ci hanno intrigato. Personalmente mi facevano tornare alla mente una foto scattata cinque anni prima, durante il viaggio dopo l’esame di terza media con la mia famiglia negli Stati Uniti. Una foto scattata nell'agosto 2000 a New York che mi torna spesso in mente. Una foto scattata dal basso verso l’alto a una delle due Torri Gemelle. Allora era un bel gioco di prospettiva fatto da un pivello con la mano tremolante perché non sapeva usare una macchina fotografica. Ora per me è la testimonianza che io sono stato sulle Torri, ma soprattutto mi fa pensare che a 14 anni ero talmente ingenuo da non poter neanche lontanamente immaginare una catastrofe del genere. Un turista non si guarda attorno e non si chiede perché, ma guarda il mondo da dietro l’obiettivo e scatta fotografie. Ora ho vent’anni sono ancora un ingenuo, sono ancora un fotografo pivello e continuo a fare il turista. L’unica differenza è che adesso a volte mi chiedo perché e interpreto le cose a modo mio, non nel modo giusto, ma nel mio modo.”

Questo scrivevo il 26 Maggio 2006, a quasi un anno di distanza dal viaggio. Sono le classiche frasi fatte di chi si crede grande, ma dice il contrario. Di chi si crede un pensatore. Di un filosofo mancato. Avevo vent'anni. Ora ne ho venticinque, sono stato a Madrid altre 3 volte, ho vissuto 5 mesi in Spagna, ho vissuto 10 mesi con un madrileno della zona di Plaza de Castilla. Sono sicuramente meno ingenuo di allora. E sicuramente mi sento meno grande. E meno filosofo. La maturità arriva quando smetti di sentirti “più grande di prima”, perchè ormai lo sei. Ora lavoro. E non sono ancora grande abbastanza. Solo alla fine della tua carriera universitaria ti puoi rendere conto di essere tutt'altro che arrivato e di avere ancora tutto da imparare. Ho visitato 15 paesi in 2 continenti diversi. Per essere considerato un vero backpacker me ne mancano ancora 10 e 3 continenti.

Chiedo ufficialmente scusa a tutti coloro che sostengono che Plaza de Castilla a Madrid sia una delle più fascinose e turisticamente valide piazze della Spagna. Con il senno di poi, lo penso anch'io.


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