16 mar 2011

- Nucleare. Un bene o un male per l'Italia? -


Prima di poter esprimere qualsiasi opinione relativa a un argomento che solo egoisticamente oggi posso definire delicato per il nostro paese mi sento in dovere di dedicare il primo paragrafo di questo articolo al popolo giapponese. Credo che prima di riflettere su quello che e' successo l'11 Marzo scorso nel Paese del Sol levante l'essere umano debba semplicemente chiudersi in un silenzio di solidarietà per le vittime della catastrofe e le loro famiglie. Mi considero una persona che vede il lato positivo in tutto e tutti ma oggi è difficile trovare qualcosa di confortante alla vista di immagini che mostrano al mondo come l'uomo sia piccolo nei confronti della natura. Spesso, anzi troppo spesso, tendiamo a considerare tutto quello che siamo, quello che ci circonda, quello che siamo stati e che diventeremo una cosa scontata, dovuta, priva di valore. Ecco, è il momento, ora, di capire che anche a un piccolo gesto, una sfumatura, un impercettibile cambiamento va associato un grande valore, il valore della vita. Vi prego quindi di fermarvi un'istante, un solo istante, prima di tornare alla vostra vita che appunto spesso, anzi troppo spesso, non viene vissuta perchè considerata priva di valore e dedicare il vostro pensiero, dispiacere, sconforto a un popolo che anche in tempo di sciagura si dimostra coraggioso, umile, lavoratore, caparbio, caratteristiche che neanche in tempi di gloria il popolo italiano ha dimostrato di possedere.

Mi è stato chiesto di spiegare il motivo per il quale sono un fermo sostenitore del nucleare. Ci ho pensato tanto, più di quanto ho pensato a quello da scrivere nel primo paragrafo, quelle sono cose che vengono dal cuore e come tali scorrono veloci. Mi sono chiesto in fondo, se sono davvero un sostenitore accanito del nucleare, oppure se sono una persona convinta che il nucleare sia un cosa semplicemente da avere perchè è da stupidi non averla e che invece sia un sostenitore accanito di quello che il nucleare rappresenterebbe, anzi rappresenta e ha rappresentato per il nostro paese.

Il nucleare in l'Italia è necessario...
- L'Italia è l'unico paese industrializzato ad aver bannato il nucleare (pensate che tutti gli altri siano stupidi o noi particolarmente intelligenti?)
- il 73% dell'energia in Italia è coperta da import e non vi sto neanche a spiegare da chi importiamo e quanto sia difficile, delicato, instabile continuare ad importare da tali paesi, ma vi dico che l'unica fonte stabile di import è rappresentata da, udite udite, energia nucleare, proveniente da, udite udite, centrali poste proprio al confine del territorio su cui appoggiamo ogni giorno i nostri bei culetti
- il prezzo dell'energia in Italia è per una famiglia comune di 152 euro al MWh, in Francia di 92 euro al MWh e udite udite: la Francia produce circa il 70% dell'energia nazionale con il nucleare.
- Indovinate cosa rispondono le principali multinazioni quando interrogate sul perchè non investono in Italia... voi penserete mafia, burocrazia, no miei cari... lascio a voi capire cosa manca... (indizio: vedi punto precedente)
- poi ci sarebbe anche la parte relativa all'emissione di CO2 ma parecchi di voi risponderebbero... ah si? e come la mettiamo con le scorie radioattive?... senza sapere che paesi come la Svezia e la Finlandia, dove ricordo vagamente il welfare state funzionare abbastanza bene, hanno chiesto esplicitamente ai paesi nuclearisti di esportare i rifiuti tossici da loro in cambio di denaro perchè trattarli non è affatto difficile.

Il nucleare è pericoloso, ma ad essere generosi una volta ogni 25 anni e non in Europa, non lo sarebbe in Italia (e cmq le centrali ce le avremo sempre e comunque ai nostri confini quindi spero, e dico spero, sia inutile spiegare che poco cambia)...
- le centrali nucleari non resisterebbero solo a una scossa di terremoto pari a quella che ha fatto fuori i dinosauri (è inutile spiegare che in tal caso verosimilmente saremmo fatti fuori anche noi). Quello che ha provocato danni a Fukushima è stato lo tsunami, e badate bene che lo tsunami non ha distrutto o intaccato nulla ma ha fatto fuori i 3 impianti di raffreddamento della centrale. Pensate che nel Mediterraneo uno tsunami sia possibile? Ve lo dico io no. Detto questo si può considerare da folli porre delle centrali in posti soggetti a tsunami ma il Giappone non può fare a meno del nucleare (ma questo è un altro discorso)
- le centrali nucleari sono a prova di attacco terroristico. Le torri gemelle sono crollate? Beh nel caso ci siano attacchi terroristici sperate di trovarvi in un reattore perche' sarebbe l'unica struttura che resisterebbe (allo stesso modo al posto vostro in caso di un terremoto come quello avuto in Giappone pregherei di vivere vicino a una stazione per potermici riparare)
- la nuova tecnologia si basa su sistemi di sicurezza passivi. Per renderla facile sono caratteristiche chimiche e fisiche ad evitare catastrofi e non l'essere umano (in veste Homer Simpson nella mente di molti).

Il nucleare per l'Italia è un'opportunità...
Era il lontano 1987 quando un referendum sanciva inesorabilmente l'immobilismo con cui il nostro paese combatte, anzi non combatte, in questo momento. 1 giovane su 3 è disoccupato, non siamo capaci di avere una maggioranza di governo capace di fare delle riforme, i nostri giovani più talentuosi vanno all'estero, il numero degli iscritti all'università e' in diminuzione e "saliamo in cattedra per parlare di cose che non conosciamo" (cit.). Amo il mio Paese, adoro la nostra, anzi di alcuni, voglia di vivere, ammiro il nostro, anzi di alcuni, modo di affrontare le cose ma provo rabbia per una popolazione, tutta, che non capisce che quando i soldi con cui i nostri nonni hanno riempito, troppo e male, le pance dei loro figli e dei figli dei loro figli finiranno a questo Paese rimarrà solo che ricordare un passato di gloria che, ora che mi ci fate pensare è già da considerarsi passato, e che se rifletto ancora un pò capisco non aver avuto neanche poi così tanta gloria. Il nucleare per me rappresenta la voglia di reagire, la voglia di sfuggire a paure ingiustificate, la voglia di spazzar via quelle scuse che ogni volta troviamo per non affrontare i problemi, la voglia di non essere una nazione, un popolo, un territorio IMMOBILE.


In realtà il mio capo mi giudicherebbe poco esauriente e mi licenzierebbe ma penso che tutto questo possa bastare. Bastare per far si che la nostra mente si apra e che tutti siano disponibili a un confronto. Essere contro il nucleare è possibile, è ammissibile, e può essere anche più giusto che esserne a favore ma prego tutti in questo paese (suona meglio che dire ai lettori di questo blog, i cui autori hanno dimostrato di essere tra quegli alcuni che più volte ho menzionato) di non essere passivi ma di essere proattivi, anzi VIVI.

(Aldo)

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