21 mar 2011

- Quando scoprire l'arte non Kosta(bi) nulla -


Strana la vita. Ando' piu' o meno cosi'. Ero in giro con mia sorella per le splendide vie del centro di Roma, dentro un'uggiosa Domenica d''Autunno. Passammo accanto al Chiostro del Bramante e, approfittando per cosi' dire dell'insistente pioggerellina di stampo anglosassone, decidemmo di andare a vedere la mostra che ci proponeva quel magnificiente ricettacolo di storia e cultura. 

L'artista in questione era Mark Kostabi, eclettico pittore nato a Los Angeles da famiglia di origine estone e trasferitosi a New York(per imparare l'arte, ma non per metterla da parte!). Cresciuto col mito di Warhol, il buon Mark e' riuscito con gli anni a riproporre quello che il grande maestro Andy aveva pionieristicamente sdoganato nel fantastico mondo dell'arte: la factory. 

Si tratta sostanzialmente di una bottega in cui tanti collaboratori lavorano alacremente alla produzione di una qualsivoglia forma di pensiero (in realta' dentro la bottega di Wharol succedeva davvero di tutto, in ossequio al piu' classico dei sex, drugs and rock n'roll!). Kostabi dunque produce, grazie all'instancabile contributo di questi aspiranti artistoidi, oltre 100 tele l'anno, tutte contraddistinte da un unico denominatore: la presenza nei quadri dell'uomo senza volto. E infatti camminando nei meandri del Chiostro rimasi subito incuriosito da questo aspetto, oltre che dalla forza e dalla pienezza dei colori. Notai poi anche allusioni ad alcuni mostri sacri dell'arte moderna come ad esempio De Chirico, di cui Kostabi e' un grande estimatore. 

Uscii da quella mostra con una strana sensazione di leggerezza, tipica di chi e' riuscito nell'impresa di soddisfare un lato estetico particolarmente esigente, e con la volonta' di assistere nuovamente a qualche performance kostabiana. E fu cosi' che, con mio sommo piacere, venni a sapere circa un anno fa, che Kostabi sarebbe venuto nello splendido scenario di Civitella del Tronto (se capitate in terra d'Abruzzo, rigorosamente la prima meta da visitare) per un concerto di solo piano(si' perche' e' anche un otiimo musicista) con lo sfondo arricchito da qualche suo dipinto. Ho avuto cosi' il piacere di conoscerlo e di fargli questa intervista. Strana la vita eh?
(Luca)

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