22 dic 2010

- Interrail #3 -

 Capitolo Terzo:
Mike



Non è facile sopportarmi. Anche la pazienza di Stone ha un limite. Io invece per certe cose sono
perseverante in maniera instancabile, quindi irritante. Farò un esempio. Noi due ascoltiamo praticamente la stessa musica e ci scambiamo i cd da sempre. Poi io ho avuto il periodo Pearl Jam in cui non ascoltavo altro e tentavo in tutti i modi di convertire gli altri alla band, specialmente lui.
Per cui arrivammo al punto in cui disse “Metti pure il cd che vuoi, bastano che non siano quelli là”. Inoltre non siamo due grandi parlatori. Dopo un periodo di convivenza forzata nessuno saprebbe più cosa dire. Ci conosciamo troppo, forse. Insomma, abbiamo bisogno di stare in gruppo. All'epoca eravamo anche piuttosto timidi. Al nostro viaggio mancava uno che fermasse la gente e soprattutto le ragazze. Mancava il frontman.

Mike scrisse sul quarto numero del nostro giornalino in qualità di guest star. Il fatto che non facesse parte della scuola non ci preoccupò più di tanto. Era un nostro amico quindi poteva scrivere sul nostro giornalino. Fu giustificato con il fatto che era un amico in partenza e che mancava una pagina. Più o meno ogni mese sul giornalino c'era il pezzo “manca una pagina”. Se non avessi un limite di una pagina a times new roman 12 pubblicherei il suo pezzo e avrei già finito. Perchè c'è tutto Mike lì dentro. Però sono due pagine.

Era la prima volta che un mio amico partiva. A dire il vero era un po' la prima volta per tutti noi. In seguito ci saremmo abituati all'idea che Mike stava via quatro o cinque mesi, poi due mesi a casa prima di ripartire di nuovo. Ci saremmo abituati alle sue feste di addio e di bentornato. Mike è più grande di noi ma a 21 anni non era più maturo di chi ne aveva 19. Mike considera la vita un grande e affascinante gioco e non si prende mai troppo sul serio. Crede fortemente nell'amicizia, forse l'unico sentimento più grande della sua fede calcistica. Mike completa perfettamente me e Stone perchè con lui non ci si annoia mai. E' instancabile. E' uno solo ma fa casino per molti. Da solo rappresentava il gruppo di cui io e Stone avevamo bisogno. Ed è una faccia da culo.

Conobbi Mike il giorno del suo tema di maturità al mare. Ai miei occhi si presento così: “E vai! Ho finito il tema un’ora fa e sono già al mare!”. Era un compagno di calcio di Phil, ma non ci  mise molto a diventare amico di tutto il nostro gruppo. Beh...quasi tutti. Dopo neanche tre ore che ci conoscevamo lui mi chiese di imprestargli la calcolatrice per la seconda prova. Non che avessimo legato fin dal primo momento, probabilmente non ci eravamo neanche ancora rivolti la parola. E’ che lui è fatto così. Non si fa problemi. Scoprimmo così di abitare a due palazzi di distanza l’uno dall’altro. Dopo meno di una settimana avevamo già deciso che saremmo stati compagni di tenda nella vacanza di quell'estate. Gli altri erano in comode roulotte, già prenotate da almeno cinque mesi. Noi invece siamo gente che decide all’ultimo secondo. La tenda in cui lo avevo invitato a stare non era mia e lui non conosceva ancora il proprietario… Stone ovviamente. Stone fece di più.
Gli lasciò la tenda e il suo comodissimo materassino per la prima settimana di campeggio in cui né io né lui potevamo esserci. Al nostro arrivo scoprimmo che Mike aveva bucato il materassino e ci toccò dormire tutti per terra con i sassi nella schiena. Questo era il nostro frontman.
kriticadellaragione.blogspot.com
(Roberto)



Road Trippin by troyhavard

1 commento: